Il blog di Gilberto Floriani

Gilberto Floriani è il direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese. Periodicamente interviene sul tema Biblioteche e più in generale sulla cultura. In questa sezione potrai leggere i suoi interventi e commentare i suoi articoli.

AUTOTUTELA DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO VIBONESE CONTRO AVVISO PUBBLICO REGIONE CALABRIA IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLE BIBLIOTECHE

Dott. Pasquale Anastasi

Direttore Dipartimento 7 Turismo e Cultura

 

e p.c.

On. Mario Oliverio

Presidente Giunta Regionale della Calabria

 

Prof. Antonio Viscomi

Assessore al Bilancio e Vicepresidente Giunta Regionale della Calabria

 

Avv. Michele Mirabello

Presidente Terza Commissione Consiglio Regionale della Calabria

 

Oggetto : ricorso amministrativo avverso Avviso pubblico “Interventi finalizzati a sostenere il funzionamento delle biblioteche calabresi degli enti locali, dei sistemi bibliotecari e delle biblioteche riconosciute di interesse locale”. Autotutela

 

Il giorno 12 novembre è stato pubblicato sul portale internet della Regione Calabria l’avviso pubblico in oggetto nel quale trai i potenziali beneficiari è escluso il Sistema Bibliotecario Vibonese con la motivazione che lo stesso risulta già assegnatario, sul medesimo capitolo di bilancio, della somma di euro 116.488,00;

Si ritiene necessario far presente che l’assegnazione di euro 116.488 è a copertura delle spese dei servizi per il mantenimento in vita del Polo del Servizio Bibliotecario Regionale in coerenza con quanto previsto dal comma 3 bis dell’articolo 4 della legge regionale n.19 del 12 giugno 2009;

Si fa ancora presente che il Polo del servizio Bibliotecario Regionale non è un servizio del Sistema Bibliotecario Vibonese, ma un servizio della Regione Calabria, che questo Sistema gestisce con criteri di economicità, professionalità ed efficienza;

Che la somma di euro 116.488,00 corrisponde, come comunicato con nota n. 265116 del 11 settembre 2015 dalla S. V. al pagamento della manutenzione sulle licenze d’uso e alle spese dei collegamenti telematici tra le biblioteche e con il Servizio Bibliotecario Regionale, rimanendo a carico del Sistema Vibonese ulteriori spese di funzionamento degli apparati informatici, manutenzione degli stessi e della base dati bibliografica, in pratica il catalogo di tutte le biblioteche calabresi;

Che il Servizio bibliotecario regionale con il portale www.bibliotechecalabria.it , con il catalogo on line, con i servizi di prestito interbibliotecario, la piattaforma di distribuzione di oltre 200.000 documenti digitali e altro è un insostituibile fattore di modernità delle biblioteche calabresi;

Non si può nemmeno non far presente che prima che la Regione Calabria provvedesse ad assegnare a seguito di procedura di avviso pubblico il Servizio Bibliotecario Regionale al sistema bibliotecario vibonese, questi servizi venivano resi da privati con un costo annuale superiore ai 500.000,00 euro a fronte di servizi minori e meno qualificati;

Che in definitiva il Sistema bibliotecario vibonese non trae alcun beneficio diretto dalla gestione del Polo del Servizio Bibliotecario Regionale, anzi si sobbarca di oneri notevoli, precedente riconosciuti e non più rimborsati a partire dal 2014: spese manutenzione base dati, spese sistemistiche, assicurazione, fornitura elettrica apparati;

Che il Sistema Bibliotecario Vibonese è ormai l’unico polo culturale attivo di tutta la provincia vibonese, rappresenta un’eccellenza riconosciuta, assicura servizi culturali di lettura, studio, ricerca e culturali alla maggior parte dei comuni, delle associazioni e delle scuole;

Che l’esclusione del Sistema Bibliotecario Vibonese  tra i beneficiari del bando è discriminatoria e contravviene al principio  di equità e terziarietà degli atti della pubblica amministrazione in quanto tesa ad escludere una parte della popolazione calabrese, quella dalla provincia di Vibo Valentia, dalle attività previste nell’avviso stesso e che nulla hanno a che fare con la gestione del polo SBR;

Si diffida la S. V. a ritirare  e a modificare l’avviso stesso permettendo anche al Sistema Bibliotecario Vibonese la possibilità di concorrere all’assegnazione dei contributi previsti nel bando stesso, preavvisando che in caso contrario si adirà alle vie legali per ottenere la sospensione e la modificazione del decreto che ha approvato l’avviso pubblico.

Distinti saluti

 

Il Presidente                                                                                      Il Direttore

Giuseppe Navarra                                                                            Gilberto Floriani

INCONTRO ALLA CIVICA DI COSENZA SUI PROBLEMI BIBLIOTECHE CALABRESI

Si è tenuta presso la Civica di Cosenza un incontro sui problemi e le prospettive delle biblioteche calabresi, alla riunione hanno partecipato i direttori delle due biblioteche Anna Viteritti, Gilberto Floriani e la professoressa Gigliola Barbero del Comitato scientifico della Civica.

La riunione è scaturita dalla necessità di analizzare le prospettive dei due importanti istituti bibliotecari, per alcuni versi unici in Calabria, che si caratterizzano rispettivamente per il valore del patrimonio documentario e storico conservato la Civica di Cosenza, e come prototipo di moderna biblioteca pubblica il Sistema Bibliotecario Vibonese. E’ stato evidenziato che i maggiori problemi delle due istituzioni dipendono fondamentalmente dall’improvvido definanziamento che hanno subito negli anni passati, analogamente a tutte le altre biblioteche calabresi. La politica ai vari livelli istituzionali non ha purtroppo capito che la sopravvivenza delle biblioteche doveva necessariamente gravare sulla fiscalità generale.

La biblioteca cosentina conserva le testimonianze della grande cultura calabrese del Cinquecento di Bernardino Telesio e Sertorio Quattromani, ma anche quella dei secoli successivi e un notevolissimo patrimonio moderno e contemporaneo, nell’insieme un’insostituibile testimonianza della civiltà letteraria e filosofica calabrese degli ultimi cinquecento anni.

La biblioteca vibonese, cresciuta negli ultimi trent’anni, è per livello di servizi l’unica vera biblioteca pubblica della Calabria, con un’elevata utenza, oltre 300 persone al giorno, un altissimo livello di prestiti, più di 6.000 al mese, molte attività di carattere culturale e sociale, un’ampia e aggiornata raccolta documentaria, un laboratorio di digitalizzazione che lavora intensamente per la creazione di una moderna biblioteca digitale.

I partecipanti alla riunione hanno espresso la loro fiducia  affinché la Calabria delle istituzioni non rinunci del tutto alla prospettiva di potenziare una piccola rete di moderne ed efficaci biblioteche, come avviene in tante altre realtà italiane progredite e civili. Ne va di mezzo la qualità della vita nelle principali città perché esse non sono solo dei centri informativi, ma anche dei luoghi identitari di servizi, cittadinanza e d’innovazione.

L’incontro è poi proseguito ad analizzare gli impegni futuri dei due istituti culturali, la loro decisione di iniziare a muoversi congiuntamente a portare aventi progetti comuni a iniziare dal censimento delle edizioni del Cinquecento, dei manoscritti, alle iniziative culturali, alla costruzione della biblioteca digitale, alla formazione del personale.

Si è anche stabilito di formalizzare questa volontà stipulando un apposito protocollo d’intesa aperto alla partecipazione delle altre biblioteche della regione, tenendo anche conto del progetto di cooperazione che sta predisponendo il Ministero per lo sviluppo economico, Agenzia per la coesione, per dotare le città calabresi di strutture polifunzionali di servizio alla cittadinanza, dell’informazione e della cultura. 

PREMIO TROPEA 2015. Intervista al Direttore del SBV Gilberto Floriani

  1. Qual è il ruolo del Sistema bibliotecario vibonese nel Premio Letterario Nazionale Tropea? Perché ha deciso di investire in questa collaborazione?

 

Il Sistema Bibliotecario Vibonese ha sempre accompagnato e sostenuto il Premio Tropea, fin dalle origini. Negli ultimi tre anni poi il premio è stato incluso nel Tropea Festival, con ottimi risultati. Basta ricordare che nell’edizione 2014 è stato premiato un dei massimi scrittori italiani Antonio Moresco. La decisione di separare i due eventi non è stata nostra ma dell’Associazione Accademia degli Affaticati. Come Sistema Bibliotecario abbiamo deciso di sostenere in ogni caso il premio pur non condividendo tutte le decisioni che il nuovo direttivo dell’Accademia degli Affaticati ha assunto e che secondo noi, in prospettiva potrebbero portare a un declassamento del premio.

 

  1. Ritiene che il Premio Letterario Nazionale Tropea, per meriti acquisiti sul campo, sia diventato un evento di eccellenza?

 

E’ stato sicuramente uno dei premi più ricchi del panorama letterario italiano, 10.000 euro al primo premio e 5.000 al secondo e terzo non aveva e non ha molti corrispettivi in Italia. La trovata geniale all’origine è stata questa; aver diminuito sensibilmente il valore del premio può incidere molto sulla sua capacità di attrazione per il futuro. Per stabilizzare i livelli di eccellenza bisognava mantenere il valore del premio e concentrarsi sui meccanismi selettivi, il lavoro della giuria, rendere tutto più qualificato, oggettivo e trasparente. Nella misura in cui si riuscirà a fare questo il Premio può avere ancora un futuro.

 

  1. Durante la cerimonia per la selezione dei finalisti lei ha auspicato la nascita di nuove biblioteche sul territorio, perché? Ritiene che davvero la cultura sia volano di sviluppo, crescita e produttività per la nostra regione?

 

Le biblioteche sono una componente fondamentale  delle politiche di promozione della lettura. Quando parlo di biblioteche non mi riferisco naturalmente a quelle piccole realtà asfittiche che caratterizzano i nostri paesi o in genere la Calabria. Ormai le biblioteche nelle realtà più evolute in Italia, in Europa e nel mondo sono diventate veri e propri hub culturali, luoghi identitari delle città, poli di aggregazione, centri di servizi anche digitali per i cittadini. In Calabria non siamo abituati a strutture del genere, fatta eccezione, senza alcuna falsa modestia, per il Sistema Bibliotecario Vibonese. Avere strutture di questo genere non è nemmeno una questione di costi, ma di visione di quello che deve essere una città. Nelle città calabresi abbiamo un’estrema necessità di realtà siffatte.

 

  1. Cosa significa gestire un Sistema Bibliotecario in una regione del Sud? Nell’immaginario collettivo come viene vista e percepita la “biblioteca”?

 

Io spero che la nostra realtà del Sistema Bibliotecario sia percepita come una realtà positiva e innovativa. Gestire una infrastruttura del genere vuol dire sobbarcarsi infinita fatica e scontrarsi con ogni genere di difficoltà, specie quelle burocratiche. In Calabria e nel Sud l’investimento per eccellenza è quello edilizio, al massimo si concepisce una ristrutturazione, con i risultati che tutti possiamo vedere: opere pubbliche che era meglio non fare, brutture, palazzi restaurati e chiusi per incapacità di progettarne la fruizione e altro.

 

  1. Quali sono state negli anni e quali sono ancora oggi le difficoltà riscontrate in relazione alla diffusione della cultura della lettura nel nostro territorio? Ritiene che si stia perdendo il gusto di leggere?

 

Le ragioni per cui in Calabria si legge poco sono molto complesse, alcune di carattere storico, altre dovute alla modernizzazione distorta della nostra società regionale. Il gusto di leggere non si perde, al più si può non scoprire. Dovremo offrire a tutti questa opportunità, avendo la consapevolezza che una società con bassi indici di lettura è anche una società con bassi livelli di sviluppo, che non sa valorizzare le sue potenzialità, assioma che trova piena conferma nella nostra regione.

 

  1. Perché frequentare una biblioteca? Come inciterebbe bambini, giovani e adulti a farlo?

 

La verità è che laddove le biblioteche esistono, nel senso che dicevo in un punto precedente, vengono frequentate. Sono luoghi dove vivere esperienze positive, emozioni, ma anche dove poter accedere a varie tipologie di servizi, compiere percorsi formativi, incontrarsi, fare cultura e partecipare alla vita della città.

Piccola provocazione

 

Credo che passata la campagna elettorale sarà necessario prendersi una bella vacanza a proposito della cultura, ne hanno parlato tutti, tanto, a proposito, a sproposito.
C’è chi pensa che per il fatto di poter vedere in una bella giornata limpida e trasparente da un lato l’Etna innevata e dall’altro l’arcipelago delle Eolie, questo sia cultura. E lo stesso che sia cultura essere circondati da splendide rovine, da laminette orfiche, trittici del Gagini, cappelle De Sirica Crispo e mosaici, senza tener conto che questo accade da secoli, da millenni, ma non per questo la città (la Calabria) ha conosciuto, se non raramente, stagioni particolarmente originali ed entusiasmanti sotto il profilo culturale.
Qualcuno dirà: ma Cassiodoro, ma Gioacchino da Fiore, ma Tommaso Campanella, ma Vito Capialbi, ma… a questi si potrebbe obiettare che a leggere bene le vite di questi grandi, grandissimi ingegni si scoprirebbe che si tratta di titaniche singolarità e che tra loro e l’ambiente e il tempo in qui sono vissuti correvano distanze abissali.
C’è, ancora, chi pensa che la cultura, i beni culturali, che sono altra cosa dalla cultura, abbiano un senso solo in funzione turistica. C’è poi che si commuove per il luogo natio e crede che il suo sguardo per esso abbia a che fare con la cultura. Forse può essere vero in senso antropologico, come ci ha ben spiegato Vito Teti nel suo Senso dei luoghi, ma la cultura di e in una città moderna è un’altra cosa. E’ qualcosa di tangibile, concreto e organizzato. La cultura è democrazia e cittadinanza e tutto quello che queste due cose rende possibili. Sono le buone scuole per tutti, i bravi insegnanti, i libri, i giornali che si possono leggere, le librerie, le case editrici, le biblioteche moderne e organizzate e non lasciate cadere in rovina, i teatri frequentati, i concerti, il jazz, l’opera lirica, le mostre, la consapevolezza del proprio patrimonio storico culturale, il cibo, il vino, la tolleranza, l’educazione.
Tutte cose che richiedono tempo e investimenti per realizzarle, oltre che grande amore per la città. 
Ora riposiamoci un poco, in modo da avere, anche con la nuova amministrazione che verrà, le energie e l’entusiasmo per cimentarci con questi obiettivi.

A proposito di biblioteche che rischiano di chiudere

Si fa molta e giusta polemica sui giornali e sui social media sulle difficoltà in cui versano nella nostra provincia alcune pregevoli istituzioni bibliotecarie, in specie la Comunale di Vibo Valentia, il Sistema Bibliotecario Vibonese e la Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro.

Si tratta in particolare per il Sistema Bibliotecario Vibonese e la Biblioteca Calabrese di due istituzioni pregevolissime, a valenza regionale. Una si occupa in maniera specifica di cooperazione bibliotecaria gestendo la rete informatizzata delle biblioteche calabresi e il relativo catalogo collettivo di oltre 2.500.000 titoli presenti in 140 biblioteche comunali, diocesane e universitarie, oltre che della promozione della lettura e di fornire consulenza tecnica e bibliografica a tutta la regione. L’altra è l’unico grande archivio del libro calabrese esistente.

Se venissero a mancare, sarebbe un grave danno per la Calabria oltre che un enorme dispendio di risorse considerati i costi sostenuti negli anni per realizzarle. Ma un danno ancora più grave sul piano culturale che priverebbe i calabresi della possibilità di accedere al libro e alla documentazione scritta, audiovisiva e digitale, in una regione in cui solo il 21% degli abitanti dichiara di leggere almeno un libro l’anno, gli altri 79% non leggono mai nulla.

Si tratta di due istituzioni che funzionano bene anche grazie alla loro autonomia e quindi, anche alla loro capacità di sottrarsi alle varie forme di ottusità burocratica diffusissime a tutti i livelli istituzionali. Ma in un momento come questo l’autonomia si sta rivelando un elemento di debolezza perché biblioteche così importanti hanno necessità di essere sorrette e questo appoggio non può venire altro che dalla Regione Calabria, essendo venuta meno l’istituzione provinciale, la quale in passato le ha sostenute.

Non si può veramente credere che le scelte di non finanziare queste due istituzioni sia dei politici, tutt’altro, molti di loro hanno dimostrato una grande attenzione, credo discenda piuttosto dalla mancanza di visione della complessità e delle priorità della situazione sociale calabrese di una catena di dirigenti, funzionari e tecnici che operano i tagli e allocano le risorse spendibili.

 E’ assurdo che una regione con un bilancio di vari miliardi di budget e centinaia di milioni di fondi UE non riesca a trovare piccole somme annuali per mettere in sicurezza le due biblioteche, garantire loro di pagare la luce, i dipendenti, incrementare il patrimonio bibliografico e sviluppare la loro missione, contribuendo a mantenere un decente livello di civiltà ai calabresi.

Vi sono, naturalmente, tante altre biblioteche in Calabria che svolgono un indispensabile sostegno alle attività culturali e di promozione della lettura; nella maggior parte dei casi si tratta di biblioteche pubbliche, di competenza dei comuni; il buon senso vorrebbe che tutti questi istituti fossero messi a sistema dagli enti proprietari, così come accade in tantissime altre regioni italiane, trovando modo di garantirne funzionalità e servizi; sovente non è un problema di denaro, ma di buona amministrazione.

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