S. Elia Juniore. Il nuovo romanzo storico di Oreste Kessel Pace narra il bios di uno dei santi italo greci più importanti della storia della Calabria: S. Elia Juniore. Cinque anni di lavorazione tra studio e stesura, già Premio Letterario Internazionale “Calabria Cultura e Turismo” nel 1998 direttamente dalle mani di Vittorio Sgarbi e dal critico letterario Albanese, praticamente adottato dal dott. Previtera Rosario della Ecotouring Costa Viola che ha coinvolto nel progetto di pubblicazione la Kaleidon Edizioni, di Roberto e Filippo Arilotta. Un romanzo storico ambientato nel tra il IX ed X secolo d.C. di oltre duecentoquaranta pagine. La prefazione, redatta da colui il quale è considerato tra i più grandi narratori viventi e presto candidato al premio Nobel per la Letteratura: Dante Maffia, è un certificato letterario dentro un’opera letteraria.
Sinossi. Anno del signore 823. L’Italia meridionale è invasa dagli eserciti Agareni. L’impero Bizantino è l’unica potenza che si confronta con il nemico saccheggiatore e sanguinario. In questo clima, a Castrogiovanni (odierna Enna) nasce un bambino straordinario: Giovanni. Fin da piccolo è in perenne contatto con i santi, Dio ed i suoi messaggeri: gli angeli. Prevede il futuro, guarisce chi non potrebbe essere guarito. A circa dieci anni è già conosciuto in tutta la Sicilia e persino i grandi guerrieri bizantini si recano al suo cospetto per ascoltare le profezie sul nemico e sulle battaglie: Giovanni non sbaglia nulla, mai. Ma è solo l’inizio della grande avventura di Giovanni in giro per il mondo a profetizzare e guarire, a compiere opere straordinarie che in pochi anni lo renderanno celebre e ricercato persino dal Papa. Il primo viaggio in Palestina e poi nella Città Santa dove il Patriarca Elia lo veste di monaco e gli cambia il nome proprio in Elia. Nel 840 sarà ad Alessandria, quindi ad Antiochia e di nuovo in Sicilia attraverso l’Africa, Taormina, Sparta, in Calabria nella Valle delle Saline dove erige una scuola e un monastero, Pentidattilo e Roma, Amalfi, Reggio Calabria, Naupatto, Ellade per morire il 17 agosto dell’anno del Signore 903. Le vicende narrate sono tantissime perché Elia fu ovunque e ovunque lasciò il segno, con il suo forte carattere, le profezie ed i miracoli. Opere straordinarie, incredibili, tali da rimanere per sempre, fino ad oggi, nei luoghi del suo passaggio. Un’opera italo greca, bizantina e saracena. Una storia vera che è la storia del Mediterraneo.